Belladentro è la testimonianza diretta di una ragazza che ha sofferto di anoressia. Sembra una storia cruda, ma semplicemente perché è vera. Roberta non usa espedienti per dire come stanno le cose, le dice e basta, in maniera diretta e asfissiante. Ci sentiamo intrappolati nel suo corpo, ci fa sentire le sue emozioni e attraverso la sua testimonianza diretta siamo capaci di comprendere - anche se alla lontana, per non peccare di presunzione - i veri sentimenti di una persona anoressica.
A volte ti ritrovi a porti delle domande, è forse inevitabile quando a leggere è una persona che non soffre della stessa malattia, ma Roberta ci dà tutte le risposte, ci conduce nel suo mondo con una delicatezza e al tempo stesso una determinazione che ci permettono di guardare il mondo dai suoi stessi occhi.
Roberta ha un marito che la ama moltissimo, le sta accanto, la spinge a migliorarsi, a combattere. Roberta scava dentro sé stessa, nel suo passato, alla ricerca di una fonte, di un ricordo, di un momento in cui è potuto cominciare tutto. Ma il tunnel della malattia - il tunnel della mente - sembra interminabile. A una caduta segue sempre un rialzo, ma purtroppo a un rialzo segue ancora una caduta. Quando Roberta crede di avercela fatta, di aver trovato un appiglio cui aggrapparsi per uscire da quell'inferno, ecco che le mani le scivolano, e ricade nello sconforto.
Eppure c'è qualcosa che la spinge sempre a lottare, qualcosa che assomiglia molto alla consapevolezza di voler guarire e che questo non sia impossibile. Sforzi, fatiche, lacrime, una storia cruda e autentica che ti entra dentro e ti ferisce. Forse vorresti fare qualcosa per lei, aiutarla a strappare dalla sua mente quel mostro che la tiene rinchiusa in una prigione.
A parte la consapevolezza, poi, arriva a un certo punto qualcosa di ancora più forte, qualcosa che non potrebbe realizzare se rimanesse in quel corpo: l'istinto materno, la voglia di mettere al mondo un figlio. Un desiderio grande, più grande di qualsiasi cosa, persino più grande di quel mostro che non le concede via di fuga.
Invece la via di fuga c'è sempre, Roberta ce lo insegna attraverso la sua stessa esperienza. Una storia alla quale potrebbero davvero attingere anche molte altre ragazze colpite dallo stesso problema, perché è una storia che dà carica, e non solo per chi soffre di anoressia. L'anoressia, volendo, potrebbe diventare in questo libro anche sinonimo di molte altre problematiche, di molti altri demoni che spesso e volentieri si manifestano sotto ogni aspetto. La via di fuga esiste, se comincia innanzitutto da dentro.
Una storia incredibile, che non ti conquista solamente perché è una storia autobiografica, e di conseguenza la storia vera di una ragazza anoressica, ma perché è scritta in una maniera che ti rapisce, la qualità della narrazione è alta, la scrittura scorrevole, le parole sono scelte con cura, sono dure come lo è Roberta con sé stessa, sono vere come lo è l'intera storia, ti trascinano nel vortice di questo racconto e non ne esci, non gli stacchi gli occhi fino a che non ti imbatti nella parola FINE.
Simona
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